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I listini americani aggiornano i massimi, ma riemerge il paragone con la bolla dot-com degli anni ’90.
L’era dell’intelligenza artificiale e il rischio di déjà-vu
Wall Street continua la sua marcia trionfale. L’S&P 500 è a meno del 2% dalla soglia dei 7.000 punti e il Nasdaq 100 sfiora i 26.000, sostenuti dai forti utili societari, dalle attese sui tagli dei tassi della Federal Reserve e dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale. Gli investitori sembrano aver ritrovato fiducia, attratti anche dalle prospettive di un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Ma mentre l’ottimismo si diffonde, tornano alla mente gli anni della bolla dot-com. Allora, come oggi, una rivoluzione tecnologica alimentava sogni di crescita importanti, ma con un’unica grande differenza. Oggi l’intelligenza artificiale sta già generando ricavi reali e cambiamenti tangibili nell’economia, ma con una velocità tale che i mercati sentono di dover prestare la giusta cautela. Da ricordare è che l’ultima volta il mercato ha impiegato 15 anni per recuperare i suoi massimi!
Intanto l’oro scivola sotto i 4.000 dollari l’oncia mentre il rame vola ai massimi storici, spinto dalla domanda legata all’AI. Sul fronte geopolitico, l’attesa è per l’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping, mentre la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse attesa domani in serata potrebbe dettare il ritmo delle prossime settimane.

Investor toolkit
L’ascesa dei listini trainata dall’intelligenza artificiale dimostra quanto rapidamente l’entusiasmo possa trasformarsi in euforia. Restare fedeli alla propria pianificazione finanziaria e non farsi trascinare dal clima di ottimismo del momento è la chiave per attraversare anche le fasi più intense dei mercati.
Ogni fase di mercato è quindi un test di coerenza per chi investe con metodo, nonché un buon momento per verificare se la propria strategia è davvero allineata agli obiettivi di lungo periodo.



