Nuova ondata di record sui mercati azionari

L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale continua a sostenere le Borse globali, mentre il listino italiano segna nuovi massimi dopo 18 anni.

Il rally dell’intelligenza artificiale continua ad alimentare i mercati

I mercati azionari continuano la loro corsa ai record: da ovest a est molti indici si muovono in territorio inesplorato (Dow Jones, STOXX Europe 600, FTSE 100, KOSPI), sospinti da una fiducia che sembra immune ai segnali di raffreddamento dell’intelligenza artificiale. Persino la debolezza di Nvidia (-3% dopo che la holding finanziaria giapponese SoftBank ha venduto circa 6 mld di azioni che aveva in portafoglio per cercare nuove opportunità nel settore AI) e CoreWeave (-16% per aver rivisto l’outlook nei profitti a causa di ritardi nella costruzione di nuovi data center) non ha frenato la spinta rialzista. Gli investitori restano convinti che l’IA rappresenti una rivoluzione strutturale, nonostante le valutazioni elevate e i dubbi sulla sostenibilità degli utili.

Negli Stati Uniti, l’S&P 500 ha mantenuto il segno positivo grazie al rimbalzo dei titoli tecnologici “storici” come Apple, Microsoft e Amazon. In Europa, la fine dello shutdown americano e l’allentamento monetario della BCE hanno alimentato l’appetito per il rischio. L’insieme di questi fattori ha spinto gli indici globali su nuovi massimi, ma anche aumentato la distanza tra la percezione e la realtà economica. Gli investitori sembrano ignorare i primi segnali di saturazione nel settore tecnologico, privilegiando il momentum e la liquidità rispetto alla prudenza.

Milestone per la Borsa Italiana che torna ai massimi del 2007

Dopo quasi due decenni il FTSE MIB ha superato quota 44.000 punti (e punta ai 45!), un livello che non si vedeva dal 2007, segnando un rialzo di circa il 30% da inizio anno. A trainare la performance sono stati/sono soprattutto i titoli bancari, sostenuti dal calo dei rendimenti obbligazionari (che hanno riportato interesse nell’asset class azionaria scambiata a multipli contenuti), e le società industriali, che beneficiano di un contesto politico più stabile e di margini in ripresa.

Fonte: bloomberg.com

Secondo gli analisti, nonostante nei prossimi anni la crescita del PIL italiano resterà comunque modesta sotto l’1%, la ritrovata continuità politica e di governo tiene per il momento i rischi di ribassi più contenuti. I mercati premiano quindi il lavoro della premier Meloni e questo si riscontra nella riduzione dello spread tra BTP e Bund

Fonte: bloomberg.com

Dopo anni di sottovalutazione, il mercato italiano appare ancora a buon prezzo rispetto ai principali concorrenti europei. La combinazione di tassi in discesa e maggiore stabilità politica offre un terreno fertile per una rivalutazione strutturale, anche se la prudenza resta d’obbligo.

Investor toolkit

I nuovi record dei mercati azionari non devono far dimenticare che la storia insegna prudenza nei momenti di euforia. La tentazione di inseguire i rialzi può portare a decisioni impulsive. 

Meglio usare questa fase per verificare la coerenza del proprio portafoglio con gli obiettivi personali e con l’orizzonte temporale. Parlare con un consulente indipendente aiuta a tradurre l’euforia dei mercati in una strategia solida e consapevole.