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Tra forti oscillazioni di mercato post-utili e i segnali di cautela inviati dalla Fed, gli investitori continuano ad interrogarsi sulla tenuta del rally azionario alimentato dall’intelligenza artificiale.
Quando il mercato diventa un gioco di specchi
Alla vigilia di Halloween, il mercato statunitense ha vissuto una seduta da…brivido. I titoli tecnologici hanno guidato le vendite, spinti da risultati aziendali accoglienti ma non esplosivi. La volatilità è tornata protagonista, con oscillazioni a doppia cifra anche per società di grandi dimensioni.
Ad esempio, ieri Meta (META) ha aperto la seduta con un -8% per poi chiudere a -12%. Il gioiello di Zuckerberg, nonostante buoni fondamentali (crescita utenti e pubblicità in aumento), ha subito una reazione esagerata a notizie negative su profitti (extra addebito fiscale causato dalla riforma fiscale voluta da Trump che ha distorto il dato sull’EPS) e una annunciata crescita (“significativamente più rapida”) delle spese previste per investimenti in AI (infrastrutture, cloud computing e deprezzamento di asset).
Un segnale che le reazioni del mercato agli utili stanno diventando sempre più estreme, riflettendo forse un eccesso di emotività e la difficoltà di valutare correttamente le aziende in un contesto di aspettative altissime. Vendite spinte ulteriormente dai dubbi sul ritorno degli ingenti investimenti nell’intelligenza artificiale.
Il Nasdaq 100 ha chiuso in calo dell’1,5%, mentre le parole di Jerome Powell (che mercoledì ha lasciato aperta la possibilità di tassi invariati a dicembre) hanno ulteriormente frenato l’entusiasmo. Tuttavia, dopo la chiusura, Apple e Amazon hanno riportato risultati migliori delle attese, restituendo un po’ di fiducia ai mercati.
Ieri si è riunita anche la BCE che ha tenuto i tassi fermi al 2%, avendo constatato un’inflazione vicina al target (2%) e un’economia resiliente nonostante il difficile contesto globale. La presidente Lagarde procede con un approccio data-dependent, pronta ad agire “se serve”.
Investor toolkit
Le giornate come quella di ieri ricordano che la volatilità è parte integrante dei mercati, non un’anomalia. Reagire d’impulso ai movimenti di breve periodo rischia di trasformare la paura in errore. È in questi momenti che la disciplina e la pianificazione finanziaria diventano fondamentali per mantenere la rotta.
Chi investe con metodo, verificando la coerenza delle proprie scelte rispetto agli obiettivi di lungo periodo, può affrontare anche le fasi più turbolente con maggiore serenità.
Confrontarsi con un consulente indipendente aiuta a distinguere la paura dal rischio reale e a trasformare le oscillazioni di mercato in occasione di consapevolezza.



